“La follia omicida ha colpito la comunità Senegalese a Firenze ma anche tutti noi fiorentini. Il gesto compiuto dall’assassino non ha niente a che vedere con il razzismo. Firenze è una città di accoglienza e di rifugio per gli stranieri che fuggono dalle atrocità delle guerre, e dalle persecuzioni razziali e religiose, ma non possiamo con questo accettare né giustificare che venga trattata, maltrattata e offesa.

Confintesa Firenze garantisce da anni la tutela dei numerosi lavoratori della comunità senegalese e attraverso di loro si è fatta portavoce del dolore che ha diviso una comunità pacifica in due.  La loro unica richiesta è quella di riportare  i livelli della protesta su toni civili, attraverso un confronto dialettico ed una analisi attenta sullo svolgimento dei fatti.

Sentire le parole di Pape Diaw,  portavoce dell’associazione senegalese, con cui  invita i manifestanti a mantenere la calma è stato un gesto di grande responsabilità e ci auguriamo che venga ascoltato.” Questo il commento del Segretario Generale di Confintesa Firenze, Vincenzo Ciccone.

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