Il confronto con Bruxelles ha prodotto una drastica retromarcia da parte del governo sui punti  principali della manovra finanziaria, che avrebbero dovuto garantire sostegno alle parti sociali più deboli, in primis pensionati, disoccupati e famiglie”. Lo dichiara Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa, in merito alla rinegoziazione del governo Conte degli importi delle spese e degli investimenti pubblici nel prossimo triennio.

Le risorse destinate a quota 100 – continua Prudenzano – che permetterebbe ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi versati, sono state quasi dimezzate. L’entrata in vigore  del reddito di cittadinanza, fissata dal governo al 1 aprile 2019, appare del tutto discutibile, poiché ad oggi non è stata avviata alcuna riforma sostanziale dei centri per l’impiego, protagonisti, almeno nel progetto iniziale, del corretto funzionamento del meccanismo di incrocio tra domanda e offerta. In più, a salvaguardia dell’impegno preso con Bruxelles, viene paventato un aumento dell’IVA che potrebbe raggiungere il 26,5% nel 2021. Tutte misure in palese contrasto con una politica a favore dei cittadini e visibilmente allineata ai rigidi dettami europei.

Confintesa – conclude Prudenzano – chiede un incontro con il governo aperto a tutte le parti impegnate nella tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, affinché si faccia chiarezza sulle linee principali della manovra e sulle ragioni che hanno indotto ad un così radicale cambio di rotta”.

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