Con i temi pensionistici il governo si trova davanti il primo grande problema che, fatta salva la questione immigrati, investe la grave crisi sociale ed economica che sta preoccupando le casse dello Stato” Lo dichiara Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa.Purtroppo, le posizioni espresse dai due partiti di governo evidenziano come ci sia una discordanza di vedute sul come affrontare il tema della riforma delle pensioni senza creare uno scontro tra lavoratori attivi e pensionati più o meno dorati. Confintesa – continua Prudenzano – ritiene che si debba prendere atto che esiste un divario, non solo in materia pensionistica, che permette ad una parte dei cittadini di garantirsi pensioni e vitalizi altamente remunerativi e socialmente ingiustificati. Non si tratta di sposare tesi ideologiche ma di prendere atto che la forbice sociale ormai ha raggiunto un’ampiezza insostenibile e antisociale. Non è più accettabile che a fronte di misere pensioni che non arrivano a 500/600 euro mensili, ci siano assegni pensionistici che vanno molto al di sopra dei cinquemila euro. Riteniamo – aggiunge Prudenzano – che sia necessaria una riparametrazione attraverso l’utilizzo del metodo contributivo per le pensioni superiori alle cinquemila euro anche con un contributo di solidarietà, temporale e finalizzato a ristabilire equità sociale, che non può, però, far apparire chi prende pensioni di duemila euro un cittadino ricco ed evitando che la riforma pensionistica diventi una guerra generazionale.

Inoltre – conclude Prudenzano – il governo si faccia carico di creare le condizioni per favorire quegli investimenti che, creando occupazione, allargherebbero la platea dei contribuenti.

Articoli simili