Le notizie che stanno circolando sulle condizioni di salute di Sergio Marchionne ci impongono innanzitutto il dovere di augurare al manager della FCA di poter riprendere le sue funzioni primarie e le sue capacità cognitive”. Questo l’augurio di Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa, dopo la notizia del peggioramento delle condizioni di salute di Sergio Marchionne e   del cambio dei vertici della FCA.“E’ indubbio che la politica aziendale della Fiat – spiega Prudenzano- nel 2004 aveva portato la nostra industria automobilistica al fallimento e che la lungimiranza di Marchionne, che ha chiesto ed ottenuto sacrifici ai dipendenti e attuato una politica espansionistica, ha salvato 90 mila posti di lavoro italiani grazie all’acquiescenza anche di quei sindacati (e dei partiti) che oggi, quando Marchionne non può rispondere, riescono a fare dei distinguo sulla sua politica aziendale. Appurato ciò, non si può che affermare che la Fiat fu salvata in primis dai suoi dipendenti che, in una logica di collaborazione, hanno rinunciato a diritti e accettato tagli sulle buste paga. Le rinunce dei dipendenti dell’azienda sono state coadiuvate a degli interventi da parte dello Stato che, con onerosi provvedimenti diretti e tramite l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ha contribuito a ridurre i costi di produzione.

A questo punto – conclude Prudenzano – è il momento del rispetto per un uomo che sta combattendo la sua più grande battaglia, per questo motivo Confintesa non intende associarsi al coro di commenti negativi sulla persona che stanno spopolando sui media e sui social ritenendo che c’è un tempo per tutto. Ora è il tempo del silenzio, quando si riapriranno i tavoli di trattiva saremo aperti a valutare la nuova dirigenza della FCA che, da parte sua, se vuole onorare l’opera di Marchionne applichi il principio della partecipazione agli utili dell’impresa vigente nella omologa tedesca Volkswagen”.

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