La proposta del Ministro Di Maio sulla revisione degli orari di apertura degli esercizi commerciali può avere una logica solo se si regolamenta meglio quella che, dopo la liberalizzazione delle aperture e degli orari nel commercio introdotta nel 2011 con il decreto ‘Salva Italia’ dal governo Monti, è divenuta una vera e propria giungla sociale e commerciale” Lo afferma il Segretario Generale  di Confintesa in merito alla proposta del Ministro Di Maio di voler limitare a 12 le aperture annuali degli esercizi commerciali.

L’integrità della famiglia – continua Prudenzano – è messa in discussione da moltissimi fattori socioeconomici, collegati al sistema di vita proposto da una cultura del consumo e non si può risolvere con una pausa forzata di una parte del mondo del lavoro mantenendo chiusi i negozi la domenica. Piuttosto è da rilevare che, in molti casi si stravolgono regole e norme contrattuali che disciplinano il lavoro festivo. A fronte dei dati che dimostrano che le aperture domenicali incidono positivamente del 10% sugli introiti esiste un sistema di mascherato sfruttamento da parte soprattutto della piccola distribuzione che penalizza i lavoratori. È necessario – conclude Prudenzano – approcciarsi al problema delle liberalizzazioni nel settore commerciale senza impostazioni ideologiche o religiose ma, come affermato da Confcommercio, promuovere un dialogo con le parti interessate per “una regolamentazione minima e sobria” delle chiusure festive.”

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