“Tra gli oltre ottanta omicidi perpetrati dalle brigate rosse, quello di Guido Rossa, il sindacalista dell’Italsider che militava nella CGIL avvenuto quarant’anni fa, rappresenta sicuramente uno spartiacque che costrinse la sinistra politica e sindacale a prendere le distanza dai nuclei che si muovevano all’interno dell’area di sinistra e anche del sindacato.”

Lo afferma Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa ricordando il quarantesimo anniversario della morte di Guido Rossa, il sindacalista della CGIL ucciso a Genova dalle brigate rosse e “colpevole“ solo di aver denunciato un suo collega  dell’Italsider che distribuiva clandestinamente volantini delle BR.

“Confintesa vuole onorare la figura di un sindacalista che ha pagato con la vita un gesto di coraggio che mise in atto in totale solitudine essendo stato lasciato solo proprio dalla sua organizzazione sindacale. Solo dopo quell’atroce delitto – continua Prudenzano – il sindacato e il PCI presero le distanze dai nuclei che, all’interno del sindacato e della sinistra politica, fino ad allora venivano semplicemente definiti come compagni che sbagliano. Guido Rossa – conclude Prudenzano – dopo quarant’anni rimane ancora un esempio di coraggio e di spirito civico che appartiene alla Storia del nostro Paese e non può essere strumentalizzato né da destra né tantomeno da quella sinistra che nel 1979, come recentemente affermato dalla figlia Sabrina, lo lasciò solo a denunciare i brigatisti per poi abbracciarlo solo da morto.”

Articoli simili