Confintesa FP, insieme alla CISL FP, ha organizzato un sit-in davanti al Ministero della Giustizia per ribadire con forza una richiesta chiara e non più rinviabile: la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari impiegati nel Ministero.
"Attualmente – ha dichiarato la Segretaria Generale di Confintesa FP, Claudia Ratti – si parla di circa 6.000 unità che il Ministero sarebbe disponibile a stabilizzare, ma il numero reale di precari si aggira intorno alle 10.000-12.000 persone. Parliamo di lavoratori che, quotidianamente, garantiscono il funzionamento della macchina amministrativa della giustizia. Senza di loro, il sistema non reggerebbe.
Il contratto di questi lavoratori è in scadenza a giugno 2026, e proprio questo margine temporale dovrebbe essere utilizzato per trovare le risorse economiche e normative necessarie alla loro assunzione definitiva. "Sono figure ormai indispensabili – prosegue Ratti – e pensare di mandarle via sarebbe non solo ingiusto, ma anche dannoso. Dietro ogni precario c’è una persona, una famiglia, una professionalità acquisita sul campo che merita stabilità."
Confintesa FP e CISL FP denunciano anche il fatto che, nonostante il Ministero stia procedendo con nuove assunzioni, i lavoratori già formati e operativi non vengono presi in considerazione nei piani di rafforzamento dell’organico.
"Insieme alla CISL FP chiediamo al Ministero della Giustizia di ascoltare le nostre proposte e di avviare un percorso concreto per la stabilizzazione totale. A breve – conclude Ratti – saremo ricevuti dal nuovo Capo Dipartimento, che ci comunicherà gli aggiornamenti in merito."
Confintesa FP continuerà a vigilare e a mobilitarsi affinché nessun lavoratore della Giustizia venga lasciato indietro.
Di seguito, l'intervista completa:
