In un contesto internazionale sempre più instabile, l’introduzione dei dazi del 15% tra Stati Uniti ed Unione Europea rischia di generare conseguenze gravi per l’economia italiana, colpendo direttamente le imprese esportatrici, i lavoratori e i cittadini.
“Le misure protezionistiche – dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale della Confederazione - esprime forte preoccupazione per l’impatto che tali misure protezionistiche potrebbero avere, in particolare su territori a forte vocazione manifatturiera ed export- come il Nord-Est e alcune aree del Centro Italia. L’eventuale contrazione della domanda estera potrebbe indurre molte aziende italiane, prive di strumenti adeguati, a rivedere i propri piani occupazionali, generando una nuova ondata di precarietà e disoccupazione.
Le ripercussioni – continua Prudenzano - potrebbero causare un aumento dei prezzi al consumo, penalizzando soprattutto le fasce più deboli e riducendo il potere d’acquisto dei cittadini. Alla luce di questo scenario, Confintesa propone un cambio di paradigma economico e industriale, fondato su tre pilastri:
- Riduzione della dipendenza dalle esportazioni, rafforzando la domanda interna;
- Aumento dei salari, come leva per stimolare i consumi interni e garantire maggiore equità sociale;
- Misure concrete contro le delocalizzazioni e volte a riportare in Italia produzioni strategiche e creare occupazione stabile.
Solo così sarà possibile rafforzare la resilienza del sistema economico italiano e garantire una transizione sostenibile e giusta per lavoratori e cittadini.
Confintesa – conclude Prudenzano - chiede al Governo, alla luce dell’accordo raggiunto tra USA e UE, di affrontare con urgenza questa situazione, mettendo in campo un piano straordinario per la difesa dell’occupazione, la tutela del potere di acquisto dei salari e il rilancio dell’economia nazionale”.
