Confintesa già nel mese di maggio aveva denunciato come Stellantis (ex Fiat) avesse incrementato i propri profitti societari, quasi 5 miliardi di euro da dividere tra i soci, mentre migliaia di lavoratori degli stabilimenti italiani della ex Fiat stanno rischiando il posto di lavoro per il blocco della produzione negli stabilimenti dislocati in Italia.

Oggi arriva la ciliegina sulla torta con la proposta fatta dal dipartimento delle Risorse Umane di Stellantis che offre ad alcune categorie di operai di trasferirsi in Polonia.

Anche se la Direzione di Stellantis dichiara che si tratta di poche unità, questa proposta appare come un campanello di allarme su tutto il settore produttivo non solo di Torino ma di tutto il Paese.

“Quella di Stellantis – dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa- è una proposta per iniziare a spostare tutta la produzione delle auto ex Fiat in Paesi Europei dove la tassazione per le imprese è notevolmente inferiore a quella Italiana.

Siamo ormai alla concorrenza (sleale) sul piano fiscale tra Paesi membri della Unione Europea.

In tutto questo ci poniamo delle domande: Cosa fa l’Europa “Unita” per contrastare queste manovre che penalizzano i lavoratori italiani?

Perché la Commissione Europea, invece di pensare alla spartizione delle “poltrone” non promuove azioni per una politica fiscale veramente comune ed unitaria?”

A settembre con la ripresa delle attività produttive l’Italia rischia di vedere impoveriti interi territori con piccole e medie imprese che lavorano nell’indotto Stellantis a causa di questa scellerata politica che la ex Fiat sta realizzando, con la compiacenza di alcuni Stati Europei, trasferendo, come ha fatto per le sedi sociale e operativa, queste sedi nei Paesi Bassi dove la pressione fiscale è notevolmente più bassa.

Nonostante tutto l’Italia continua però ad erogare la Cassa Integrazione e a corrispondere a Stellantis bonus economici che alla fine hanno finanziato il vero aumento degli utili d’impresa che si sono divisi i soci e che sono a carico dei contribuenti italiani.

“Confintesa – conclude Prudenzano - chiede un intervento immediato della Commissione Europea per parificare le leggi fiscali degli Stati membri della UE altrimenti lo spirito dell’Unione Europea voluto dai Padri Costituenti sarà vanificato e sostituito dallo spirito delle multinazionali e delle banche che penalizzano e fanno pagare la crisi mondiale del lavoro solo ai cittadini.

Europa svegliati, prima che sia troppo tardi!”

 

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