Il 5 novembre è stato sottoscritto il CCNL per le Funzioni Centrali del triennio 2022-24, coinvolgendo circa 195 mila dipendenti. Con la firma di Confintesa Fp, Cisl-Fp, Confsal Unsa e Flp, è stato sancito un aumento medio salariale di 165 euro al mese per tredici mensilità, un passo significativo, ma non esaustivo, verso il riconoscimento del lavoro dei dipendenti pubblici.

Una delle novità più rilevanti dell’accordo è la possibilità di adottare una settimana lavorativa di quattro giorni, mantenendo inalterate le 36 ore settimanali. Questa misura potrebbe rivoluzionare l’equilibrio tra vita lavorativa e personale. Inoltre, il riconoscimento del buono pasto durante il lavoro agile rappresenta un ulteriore incentivo per i lavoratori che scelgono questa modalità operativa.

Le parti si sono impegnate ad avviare il rinnovo contrattuale 2025-27 già dall’inizio del 2025, con uno stanziamento iniziale di 5,5 miliardi di euro, un evento che non si verifica fin dalla privatizzazione del Pubblico Impiego del 1993.

A questo proposito è importante evidenziare che il potere di acquisto dei salari è tutelato anche ricevendo gli aumenti contrattuali in tempi adeguati, mentre ogni rinnovo contrattuale è finora avvenuto a contratto scaduto (anche di molto) senza compensare la perdita del potere di acquisto accumulata nel periodo precedente (e senza alcuna protesta delle grosse confederazioni).

A questo proposito, Confintesa ritiene incomprensibile la posizione di FP-CGIL e UIL-PA, che parlano di “rottura della trattativa” nonostante siano state le loro delegazioni ad allontanarsi dal tavolo al momento della firma. È evidente che le proteste cambiano intensità e tono a seconda dell’alternanza dei governi e non delle necessità dei lavoratori. Infine, Confintesa accoglie con favore l’annuncio di un tavolo di concertazione con il ministro Zangrillo su vari temi, tra cui la reale fruibilità delle regole contrattuali. Questo rappresenta un passo avanti verso la reale parità delle parti contrattuali, finora carente.

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