La Procura della Repubblica di Milano ha aperto un fascicolo relativo ai salari dei dipendenti di alcune cooperative che forniscono servizi al Teatro alla Scala e al settore dello spettacolo in generale. Le indagini hanno rivelato che in alcuni casi i lavoratori percepiscono stipendi indegni, con paghe che non superano i cinque euro l'ora. Questo problema nasce da contratti stipulati da sindacati maggiormente rappresentativi che non tutelano adeguatamente i diritti dei lavoratori.

Il vero problema non è il salario minimo – afferma Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa -  ma il sistema di contrattazione collettiva che risulta essere paralizzato. Il blocco del sistema deriva dai veti imposti dalle organizzazioni sindacali storiche, che impediscono l'evoluzione delle relazioni industriali e la corretta gestione della contrattazione.

"È fondamentale - continua Prudenzano - che venga applicato l'articolo 39 della Costituzione, affinché le sigle sindacali e datoriali più rappresentative, come quelle presenti nel CNEL, possano essere finalmente ascoltate e coinvolte nelle trattative. Solo così sarà possibile garantire condizioni di lavoro dignitose e giuste per tutti i lavoratori, evitando abusi e sfruttamento.

Confintesa – conclude Prudenzano - ribadisce la necessità di un sistema di contrattazione più inclusivo ed efficiente, che consenta di risolvere le problematiche che da troppo tempo affliggono il settore e i lavoratori dello spettacolo. La dignità del lavoro deve essere una priorità per tutte le parti coinvolte”.

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