Che le modalità di assegnazione del reddito di cittadinanza vadano riviste è un dato inconfutabile ma da qui all’abolizione ce ne passa.”

Lo dichiara il Segretario Generale di Confintesa, Francesco Prudenzano, in merito all’attacco che arriva da varie parti politiche all’assegno che lo Stato elargisce e che in molti casi è l’unico strumento di sopravvivenza.

“Il Presidente di Confindustria – continua Prudenzano – se la prende con il reddito di cittadinanza affermando che questa misura è il grande competitor delle imprese che non trovano lavoratori specialmente nel periodo estivo. La politica risponde in modo sguaiato senza pensare che in moltissimi casi quelle 500 o 600 euro mensili che si percepiscono rappresentano più un reddito di sopravvivenza che di cittadinanza.

Altro aspetto sono i controlli che debbono essere effettuati dagli organi competenti e che non vengono effettuati. Si riveda il sistema di controllo su chi ha veramente diritto a questo sussidio ma non si tocchi il principio che è altamente sociale.

Alle imprese che cercano lavoratori – conclude Prudenzano – soprattutto stagionali e non li trovano suggeriamo di convincere sindacati e associazioni datoriali ad accelerare per l’approvazione del salario minimo legale che è l’unica forma anti-sfruttamento esistente e veramente competitiva per risolver i problemi occupazionali.

 

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