“Venire a conoscenza degli ultimi tre suicidi tra i lavoratori delle forze dell’ordine è davvero aberrante”.

Lo dichiara Matteo Cilla responsabile del Comparto Sicurezza di Confintesa in merito agli ultimi tre suicidi di appartenenti alle forze dell’ordine avvenuti nei giorni scorsi a Rimini, Jesolo e Cremona.

“Ormai sono 48 i suicidi di chi indossa la divisa, tra Carabinieri ,Poliziotti Penitenziari, Finanzieri, Polizia di Stato – continua Matteo Cilla – e gli ultimi episodi spiacevoli di Jesolo, Rimini e Cremona dovrebbero smuovere la coscienza dei nostri governanti e della politica intera. Tutto ciò non è più accettabile perché essere servitori dello Stato non significa essere costantemente violati nei diritti e non non tutelati dallo Stato che si rappresenta. Non è più possibile operare con  mezzi obsoleti, contratti al limite della fame,  senza contare i falsi  buonisti che puntano quotidianamente il dito contro le forze dell’ordine. Per il Governo sembra che la sindrome da burn-out non esista oppure sia una sindrome marginale per gli operatori dell’ordine pubblico ma che porta ad una situazione professionale che è percepita come logorante dal punto di vista psicofisico. E in questo contesto che l’operatore non dispone di risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.

A chi è demandata la tutela delle tante donne e uomini delle forze dell’ordine – conclude Cilla – si chiede di non essere assente e di mettere in atto quanto in loro potere, al fine di garantire quel benessere anche psicofisico a chi, tra mille difficoltà, serve lo Stato”.

La Segreteria CONFINTESA Comparto Sicurezza esprime la propria vicinanza alle rispettive

Famiglie dei caduti nell’espletamento del proprio dovere.

Visualizzazioni: 0

Articoli simili