Senatore Renzi, Lei, legittimamente, ritiene di considerare il CNEL   “Un’istituzione di cui non c’è bisogno, che costa agli italiani ma soprattutto che, resistendo da decenni a tutti i tentativi di riforma, diventa il simbolo della burocrazia che sconfigge la politica” ma non dice che sia il Presidente che i componenti dell’Assemblea del CNEL svolgono le loro funzioni gratuitamente”.

Lo scrive il Presidente di Confintesa, Massimo Visconti, in una lettera inviata al Senatore Matteo Renzi che ha chiesto l’abolizione del CNEL adducendo la scusa dei costi troppo alti.

Lei definisce il CNEL continua il Presidente di Confintesa nella lettera simbolo della burocrazia che sconfigge la politica ma non tiene conto che esiste una realtà Italiana che si chiama rappresentanza del mondo del lavoro e che si esprime attraverso le  Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e le Associazioni Datoriali e delle Professioni.

L’articolo 99 della Costituzione Italiana – aggiunge Visconti – cita testualmente che il CNEL “E` organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l’iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge.”

Confintesa questo vuole fare e ci piace l’idea della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che vorrebbe che il CNEL divenisse la sede naturale del confronto tra Governo e rappresentanti del mondo del lavoro al posto dei discriminanti e sterili tavoli separati.

Premesso ciò, Egregio Senatore – conclude Il Presidente Visconti – ci rimane difficile capire questo Suo accanimento su un tema, come l’abolizione del CNEL, che è già stato respinto da una consultazione popolare nel 2016 e che, mi consenta di affermare, non ha motivo oggi di essere riproposto.

Se vuole siamo pronti a discuterne con Lei in modo rispettoso e civile.

Attendiamo risposta ma dubitiamo che arriverà”

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