“I cinquecentomila collaboratori che operano nel settore dello sport debbono essere tutelati come tutti i lavoratori in questo delicato e difficile momento di emergenza sanitaria.” Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in ordine all’attuazione dei DPCM emanati per fronteggiare la pandemia del coronavirus. “Confintesa – continua Prudenzano – condividendo le valutazioni espresse, nei giorni scorsi, dalla Giunta Nazionale di OPES ITALIA, in riferimento alle professionalità operanti nello sport come istruttori, preparatori sportivi, personal trainer e addetti alla riabilitazione motoria e che non hanno un contratto di lavoro dipendente ritiene che, in questo momento di emergenza, i collaboratori sportivi debbano essere equiparati a tutti i lavoratori che godranno di ammortizzatori sociali e benefici fiscali legati all’applicazione delle norme governative emanate per fronteggiare il particolare momento di blocco di tutte le attività. La chiusura di centri sportivi e palestre mette a rischio la sopravvivenza di centinaia di migliaia di famiglie ed è per questo che Confintesa chiede al Ministro dello Sport di farsi interprete presso la Presidenza del Consiglio di questa istanza. In fase attuativa dei DPCM i collaboratori debbono godere di tutti i benefici legati al sostegno al reddito e concessi in deroga previsti per tutti i lavoratori dipendenti.

Confintesa – conclude Prudenzano – ritiene anche che, finita l’emergenza, si possa aggiornare giuridicamente quanto previsto dalla Legge 91/81, alla luce dei cambiamenti intervenuti nella società italiana in questi ultimi 40 anni, con particolare riferimento alla figura di tutti i collaboratori sportivi che operano quotidianamente in scuole, palestre e centri sportivi dando pari dignità ai componenti di una categoria importante per lo sviluppo motorio di tutta la popolazione.”       

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