“Dall’annuncio del balcone, fatto da DI Maio e dai suoi ministri, che la povertà era stata abolita a seguito dell’istituzione del reddito di cittadinanza al ritorno alla triste realtà che il lavoro non c’è, il passo è breve”. lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in merito all’avvio della seconda fase del reddito di cittadinanza. “Già con la selezione dei cosiddetti navigator – continua Prudenzano – questo sistema aveva evidenziato i limiti e le difficoltà di raggiungere gli scopi che si era prefissati ovvero quello di aiutare i cittadini disoccupati che percepiscono l’assegno di cittadinanza a trovare un’occupazione.

Ieri è partita la seconda fase, quella in cui si debbono chiamare presso i centri dell’impiego i percettori dell’assegno assistenziale per far firmare loro il patto per il lavoro che dovrebbe incrociare la loro domanda di lavoro con l’eventuale offerta presente. La novità è che il sistema incaricato di incrociare domanda con l’offerta ancora non è pronto. Inoltre i navigator debbono ancora superare un altro test per ottenere il patentino dall’ANPAL. Come previsto – conclude Prudenzano – il reddito di cittadinanza si sta dimostrando solo un sussidio fine a se stesso. A questo punto – conclude Prudenzano – anche alla luce di questo flop di cittadinanza, è necessario rivedere la funzione e l’organizzazione del sistema di collocamento al lavoro che in Italia non è stato risolto nè con i centri per l’impiego né tantomeno con il reddito di cittadinanza”.

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