“Non serve a nulla permettere all’Inps di poter contare gli iscritti al sindacato per valutarne la reale consistenza se ci sono molte imprese, ad iniziare dalle grandi aziende di Stato, che impediscono ai lavoratori di avere la trattenuta sulla busta paga.” Lo afferma Francesco Prudenzano in ordine al fatto che il Ministero del Lavoro abbia dato il via libera alla firma della convenzione tra Inps, Inl (Ispettorato nazionale del lavoro), Confindustria e organizzazioni sindacali per permettere la misurazione e certificazione della rappresentanza, sulla base di quanto stabilito nel testo unico del 2014 e del successivo accordo di modifica del 4/7/2017. “Purtroppo, siamo ancora una volta di fronte ad un escamotage che vuole continuare a perpetrare una zona franca, mantenuta artificiosamente per settanta anni a favore delle solite sigle sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, in barba a qualsiasi criterio di libertà di scelta.

Sono molte le aziende, anche pubbliche, che rifiutano con motivi pleonastici di effettuare la trattenuta in busta paga dei contributi sindacali, creando situazioni di disparità e falsando la misurazione della rappresentatività tra le Organizzazioni Sindacali. Confintesa –continua Prudenzano – chiede da tempo regole oggettive per misurare, anche nel privato, la reale rappresentatività delle singole sigle, e per questo tutti i sindacati devono essere in condizioni di parità. Finché non sarà obbligatorio il rispetto della volontà del lavoratore a versare il proprio libero contributo e a farsi rappresentare di chi sceglie liberamente, i dati dell’Inps saranno sempre falsati e non rispondenti alla realtà.

Confintesa – conclude Prudenzano – ritiene che al di là di accordi o convenzioni sia giunto il momento di dare seguito a quanto previsto dall’articolo 39 della Costituzione, assegnando una personalità giuridica ai sindacati ed una regolamentazione interna oggettiva e trasparente.”.

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