E’ ancora attuale o va riscritto?

Il 20 maggio 1970 il Parlamento approvava la Legge n.300 noto come Statuto dei Lavoratori che cambiò la “cultura del lavoro”.
Per la prima volta, di fatto, c’era un riconoscimento del ruolo e delle prerogative del sindacato lasciando però inattuata la Costituzione che, in questo modo,  fu aggirata.
E’ indubbio però che lo Statuto riconobbe la tutela di diritti individuali quali l’orientamento politico o religioso, limitò la libertà di licenziamento individuale e previde la fruizione di molti diritti.
Oggi a fronte di una frammentazione, di una precarizzazione e di una globalizzazione del lavoro, senza toccare il tema dei diritti sindacali, il nuovo Statuto dei lavoratori dovrebbe trasformarsi nello “Statuto del Lavoro” attuando gli articoli 39 e 46 della Costituzione.
Ne parliamo insieme nella diretta Facebook sulla pagina di Confintesa Nazionale, il 20 maggio alle 16,00 con i dirigenti nazionali e territoriali della Confederazione.

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