“Ormai lo scontro tra chi vuole difendere i marittimi italiani e chi vuole mantenere un sistema che, grazie agli accordi sindacali in deroga, imbarca a bordo personale extra comunitario è diventato un caso politico e dalla politica va risolto” Lo afferma in una nota Francesco Prudenzano Segretario Generale di CONFINTESA parlando della situazione creata da alcuni armatori che preferiscono sottopagare personale extracomunitario piuttosto che applicare il Contratto Collettivo Nazionale al personale marittimo italiano.

La revisione del Registro Internazionale, l’abolizione delle deroghe che hanno consentito di utilizzare marittimi extra comunitari sottopagati a discapito dei marittimi italiani e/o comunitari sono ormai una necessità per rioccupare le decine di migliaia di marittimi rimasti disoccupati per una artificiosa riduzione di spesa utilizzando manodopera da parte di lavoratori extracomunitari.”

La revisione della legge 30/98 con particolare riferimento all’abolizione delle “assunzioni in deroga” – ha proseguito Prudenzano– “deve essere uno dei punti al centro del dibattito politico del prossimo governo.”

È totalmente infondata la posizione di chi afferma che l’abolizione delle “deroghe”, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo giugno, potrebbe causare un esodo verso l’estero degli armatori così come riportato oggi da un articolo sul Sole 24 ore. “In questa battaglia – conclude Prudenzano – confermiamo il sostegno e la validità delle proposte dell’armatore Vincenzo Onorato e chiediamo al futuro Governo di rivedere alcuni punti della normativa vigente in ordine al Registro Internazionale delle navi, per garantire la piena occupazione del settore per le decine di migliaia di  marittimi italiani che in questi anni hanno dovuto farsi carico delle scelte di armatori attenti solo ad aumentare i loro profitti imbarcando personale extracomunitario sottopagato e con scarsa professionalità”.

Articoli simili