“Prendiamo atto che ciò che è stato considerato un ostacolo insuperabile durante le trattative del Contratto delle Funzioni Centrali, è diventato possibile durante le trattative del Comparto Enti Locali”.

Lo dichiara Claudia Ratti in merito alla decisione assunta da ARAN e da alcune OO.SS relativamente alla istituzione della IV area delle Alte Professionalità.  

“Confintesa FP – continua Claudia Ratti – durante le trattative del Comparto Funzioni Centrali, è stata l’unica O.S. che ha ripetutamente chiesto di riconoscere il ruolo alle migliaia di lavoratori delle Alte professionalità con un inquadramento automatico nella IV Area; invece, la maggioranza delle sigle e l’ARAN hanno preferito prevedere una IV area vuota da colmare con successivi concorsi.

Confintesa Fp, ha dovuto accettare, suo malgrado, che la IV area delle Elevate Responsabilità nascesse “vuota” perché questo è stato deciso dalle altre OO.SS. e dall’ARAN.

I numeri di Confintesa FP non sono ancora tali da poter incidere al tavolo delle trattative ma è demoralizzante assistere ai cambi di casacca non solo dell’ARAN, che gestisce le trattative, quanto delle altre OO.SS. che si comportano diversamente a seconda dei tavoli cui siedono.

Siamo contenti per i colleghi dell’altro comparto ma se essere primi a sottoscrivere un’ipotesi di Contratto vuol dire ottenere condizioni peggiorative rispetto agli altri dipendenti pubblici, chiediamo di metterci in coda!

Purtroppo – conclude la sindacalista – le disparità sono all’ordine del giorno perché le Amministrazioni Pubbliche non hanno una visione organica ma agiscono sull’onda emergenziale.

È il caso di molte Amministrazioni che, con le motivazioni più disparate, assumono “nuovo” personale senza preventivamente riqualificare il personale già in servizio, coprono le sedi ambite da chi le chiede da anni con il “nuovo” personale, assegnano attrezzature nuove al personale appena assunto lasciando gli altri in situazioni precarie, consentono solo ai nuovi l’iscrizione agli albi professionali  ecc. ecc.

Occorre una visione d’insieme, non la legge del più forte”.

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