“Ormai meritocrazia è un termine desueto e accantonato nel lessico della PA.” Lo dichiara Claudia Ratti, Segretario Generale di Confintesa FP in ordine alla rivolta dei vincitori del concorso per assistenti giudiziari.

Sono centinaia i ricorrenti, collocatisi nei primi 1400 in graduatoria, che hanno depositato ricorsi al TAR del Lazio perché costretti a scegliere sedi lavorative a centinaia di chilometri dalle proprie case, mentre con lo scorrimento della graduatoria sono state messe a disposizione nuove sedi, molto ambite, scelte da coloro che si sono collocati in peggior posizione nella graduatoria di merito. Insomma, come dice il vecchio proverbio, chi tardi arriva meglio alloggia. Non è giusto che la scelta delle sedi venga lasciato al caso e sia rimessa alla fortuna invece che al merito di ciascuno, condizionando pesantemente la vita dei lavoratori e delle proprie famiglie. Confintesa FP chiede a che venga rivisto il criterio di assegnazione delle sedi consentendo ai lavoratori danneggiati di poter effettuare la scelta sulla totalità delle sedi di servizio.

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