
Confintesa torna a sollevare con forza la questione, ormai insostenibile, della precarietà che coinvolge oltre 1000 lavoratori impiegati da anni presso il Ministero dell’Interno con contratti di somministrazione a tempo determinato attraverso agenzie interinali.
Questa volta affida tale richiesta ad una lettera inviata dal Segretario Generale di Confintesa Francesco Prudenzano, alla Presidente del Consiglio Onorevole Giorgia Meloni, al Ministro dell’Interno Prefetto Matteo Piantedosi e al Ministro dell’Economia, Onorevole Giancarlo Giorgetti.
“Questi lavoratori – scrive Prudenzano – sono da tempo parte integrante dell’organizzazione ministeriale, assicurano ogni giorno la continuità dei servizi pubblici, soprattutto in ambiti ad alta complessità come la gestione dei flussi migratori e i servizi ai cittadini. Nonostante l’elevata professionalità e l’esperienza maturata sul campo, la loro condizione contrattuale resta fragile e incerta, caratterizzata da rinnovi di brevissima durata che ne compromettono stabilità e dignità lavorativa.
È, quindi, - continua Prudenzano - inaccettabile che, a fronte di un impegno costante e di un utilizzo strutturale delle loro competenze, questi lavoratori continuino ad essere considerati personale temporaneo,” dichiara Confintesa FP. Il ricorso reiterato alla somministrazione non può essere più giustificato come risposta a esigenze eccezionali o temporanee: siamo di fronte a un uso sistemico e prolungato che contrasta con i principi sanciti dal legislatore sul superamento del precariato nella Pubblica Amministrazione.”
Confintesa chiede, nel rispetto del principio che mira a superare il precariato, un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti per adottare tutte le misure normative e amministrative necessarie a consentire la stabilizzazione del personale somministrato in possesso dei requisiti di legge.
“Siamo pronti – conclude Prudenzano - a collaborare e fornire ogni utile supporto alle istituzioni per costruire una soluzione sostenibile e condivisa. Il tempo delle proroghe è finito. Ora servono decisioni coraggiose e responsabili.”