La storia sindacale dell'Italia repubblicana inizia nel 1948 con l'articolo 39 della Costituzione, che garantisce la libertà sindacale ma richiede la registrazione dei sindacati per ottenere personalità giuridica e stipulare contratti collettivi. Tuttavia, questa norma non è mai stata attuata, lasciando i sindacati operare come associazioni non riconosciute, senza obblighi formali.
Successivamente, inoltre, la legge n. 902 del 1977 ha trasferito i patrimoni delle organizzazioni sindacali fasciste disciolte alle confederazioni sindacali esistenti, senza oneri fiscali. Le organizzazioni sindacali nate dopo, come Confintesa, non hanno beneficiato di queste risorse, dovendo contare solo sul sostegno dei propri associati.
Nel pubblico impiego, la misurazione della rappresentatività esiste solo dal 1993, mentre nel settore privato, l'assenza di tale misurazione ha creato un oligopolio sindacale. Questo sistema esclude la misurazione del consenso e limita la libertà dei lavoratori di scegliere da chi farsi rappresentare, risultando in un sistema sindacale bloccato e autoreferenziale.

Linee guida
Le società avanzate contengono contraddizioni profonde e pericolose, creando tensioni sociali paragonabili alle primitive lotte per la sopravvivenza, mascherate da posizioni politiche e ideologiche. Questo porta le strutture portanti dello Stato a perdere di vista l'unione di intenti e aspirazioni, dimenticando l'orgoglio e la coscienza di appartenenza a un unico gruppo umano (popolo, nazione, stato), trasformandosi in gruppi contrapposti che cercano di mantenere il controllo del potere senza una visione comune, perseguendo solo i propri interessi.
Il predominio dell'interesse particolare alimenta la lotta per la sopravvivenza, causando un effetto domino devastante su tutte le categorie sociali, fino ai livelli più bassi che diventano oggetto di sfruttamento. In questo contesto, i diritti, vecchi e nuovi, perdono di valore: dall'istruzione alla salute, dal welfare alla tutela ambientale, dal diritto al lavoro allo sviluppo dell'arte e della conoscenza, tutti sembrano privi di un vero contenuto sociale.
Confintesa rifiuta la logica dei predatori e dello scontro insensato di tutti contro tutti. Promuove il valore della solidarietà e ritiene fondamentali il pieno rispetto della libertà e del pluralismo, respingendo qualsiasi forma di oligopolio.

Quattro punti che chiariscono la nostra impostazione:
Superamento delle ideologie del passato e del presente: Confintesa si propone come un sindacato che va oltre le vecchie contrapposizioni ideologiche (fascismo/antifascismo) e le nuove forme di estremismo (liberismo estremo/wokismo). Questo significa rifiutare un approccio basato sulla competizione e sulla divisione, per cercare invece punti di contatto e soluzioni condivise.
Centralità dell'individuo nella comunità: Confintesa riconosce l'importanza delle libertà individuali, ma le inserisce in un contesto di responsabilità sociale e di bene comune. L'obiettivo è creare una società coesa, dove l'individuo si realizza all'interno e nel rispetto di una comunità solidale.
Generatività e organicità: questi due principi sono al centro della visione di Confintesa.

  • Generatività: Significa promuovere un cambiamento positivo, non limitarsi a difendere lo status quo, ma generare nuove opportunità per i lavoratori e per la società nel suo complesso. Questo si traduce in un impegno concreto nella formazione, nell'innovazione e nella partecipazione attiva dei lavoratori.
  • Organicità: Implica una struttura flessibile e adattabile, capace di rispondere alle esigenze del territorio e dei lavoratori. Un sindacato che cresce e si evolve come un organismo vivente, valorizzando le competenze individuali e promuovendo la collaborazione tra le diverse parti.

Costruzione di una nuova società: Confintesa si pone come un laboratorio di idee e di pratiche per costruire una società più giusta e solidale. Un progetto ambizioso che richiede coraggio, impegno e la capacità di mettere in discussione le proprie certezze.

In sintesi, Confintesa propone un modello di sindacato innovativo e "generativo", che va oltre le vecchie logiche di contrapposizione per cercare soluzioni condivise e costruire un futuro nuovo e migliore. Un sindacato che non si limita a difendere i diritti dei lavoratori, ma si impegna attivamente per creare una società più giusta e solidale.

Adesione al Testo Unico sulla Rappresentanza
Confintesa ha aderito al Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014. Di conseguenza, questa Confederazione deve rispettare e far rispettare le regole stabilite nel Testo Unico e negli accordi collegati, inclusi i procedimenti arbitrali previsti nelle clausole transitorie e finali. Confintesa vede questa adesione come una fase di transizione verso una vera libertà di scelta nel sistema di rappresentanza sindacale.

Adozione di un Manuale di Organizzazione (ex d. lgs 231/01)

L'adozione di un Regolamento di Organizzazione e di un Codice Etico è un importante passo verso la responsabilità aziendale, permettendo alle persone giuridiche di essere ritenute responsabili per illeciti amministrativi. Confintesa ha avviato un processo di autoriforma che include protocolli operativi per migliorare le attività sindacali. Questo movimento mira a rinnovare l'immagine e il ruolo del sindacato, adattandosi proattivamente alle sfide moderne e promuovendo un'etica del lavoro allineata con le aspettative attuali. L'obiettivo è abbandonare un sistema di rappresentanza obsoleto e rilanciare il sindacato in una società con nuove regole e comportamenti.

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Aggiornato al 25.11.2024