Confintesa denuncia con forza una situazione inaccettabile: l'esistenza di un potere amministrativo de facto che sovverte le regole della rappresentanza sindacale e mina la legittimità delle istituzioni. Le recenti azioni del Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro, la circolare del Presidente del Tribunale di Foggia e le prassi di numerose amministrazioni, che convocano sistematicamente sindacati non firmatari di contratto, violano palesemente la legge e le direttive dell'ARAN. Il ritardo sospetto nei pagamenti e la confusione generata tra il personale, coincidenti con le elezioni RSU, sollevano dubbi.
E' tutto casuale o c'è una deliberata manovra per favorire le sigle sindacali "dissenzienti"?
In questo contesto, è lecito domandarsi: quale ruolo hanno giocato queste stesse sigle nelle carriere di alcuni vertici burocratici?
Questi atti non sono sviste, ma sintomi di un problema sistemico: l'assenza di un efficace sistema di controllo e sanzione sull'operato della Pubblica Amministrazione che permette a singoli funzionari e dirigenti di agire in modo arbitrario, disattendendo le norme e creando un clima di incertezza e delegittimazione.
Confintesa esige:

  • Immediata attivazione di meccanismi di controllo sull'operato della pubblica amministrazione, con particolare attenzione al rispetto delle norme sulla rappresentanza sindacale.
  • Sanzioni certe e proporzionate per i dirigenti e funzionari che violano norme pattizie, leggi e regolamenti, disattendono le direttive dell'ARAN o agiscono in modo arbitrario.
  • Introduzione di incentivi e premi per coloro che, al contrario, operano nel pieno rispetto delle regole e contribuiscono all'efficienza della pubblica amministrazione.

Non è più tollerabile che la discrezionalità amministrativa si trasformi in arbitrio, anche a bassa intensità, ma impunito. È in gioco la credibilità delle istituzioni e il rispetto della democrazia.

Di seguito il link per accedere all'intervista completa:
https://youtu.be/dEQKUMoH-hc?si=Qn1gBBpBjrNwuNxJ

Articoli simili