Confintesa FP, costantemente impegnata nella denuncia dell'"Affare Buono Pasto", ribadisce la necessità di inserire e liquidare il valore dei buoni pasto direttamente in busta paga, esentandolo da tasse”.
Lo dichiara Claudia Ratti Segretaria Generale di Confintesa FP in relazione alla gestione poco chiara dei buoni pasto dei lavoratori del pubblico impiego.
“Nonostante le proteste e le segnalazioni – continua Claudia Ratti - il sistema persiste, generando un giro d'affari ingiustificato con impatti negativi su aziende, amministrazioni e lavoratori.
L’ Affare Buono Pasto continua, nonostante il cambio di Governo, a complicare l'approvvigionamento e la spendibilità, come evidenziato dai recenti sequestri e indagini su Edenred Italia.
Il meccanismo, riconosciuto dal Consiglio di Stato – continua Claudia Ratti - implica la creazione di una rete di esercizi per il ritiro dei buoni pasto, generando guadagni per il fornitore. Tale procedura, oltre a essere inefficace, danneggia i lavoratori e le aziende coinvolte.
Confintesa FP – conclude la sindacalista - rinnova la richiesta di inserire il valore dei buoni pasto direttamente in busta paga nel prossimo contratto collettivo, adeguandolo al costo della vita e annuncia che adotterà tutte le iniziative necessarie per evitare ulteriori danni e continuando la lotta per giustizia ed equità
CONFINTESA: Piccoli Passi, Grandi Rivoluzioni