“Il personale è frustato per il muro di gomma che ha di fronte a sé, per l’assoluta assenza di gratificazioni, per la mancanza di valutazioni reali, per l’impossibilità di progressioni e, da ultimo e non per ultimo, per l’impossibilità di una seria mobilità che resta una chimera sia tra i vecchi che tra i nuovi assunti.” Lo scrive Claudia Ratti segretario Generale di Confintesa F.P. in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, per evidenziare il comportamento del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che permette una gestione anomala del personale del suo ministero.

Numerosissimi sono gli esempi di Accordi Sindacali sottoscritti e mai applicati – continua Claudia Ratti – e, ancor peggio, numerosi sono gli esempi di norme contrattuali che restano “lettera morta”, come se il Ministero della Giustizia fosse esente dal dover applicare le norme vigenti. È solo l’abnegazione e lo spirito di servizio del personale che consentono di mandare avanti, nonostante le vessazioni che si subiscono, la macchina della giustizia. Non è un caso, e neanche un miracolo, se oggi al Tribunale di Roma, su una pianta organica di 1250 persone, sono in servizio effettivo 790 e si facciano udienze. Il Ministero della Giustizia, ed il Suo rappresentante, deve essere GIUSTO   ed invece, ancora una volta, ha dimostrato di non esserlo e di essere indifferente alle nostre numerose richieste di applicazione delle norme.”

La rappresentante di Confintesa F.P. conclude la lettera chiedendo l’intervento del Presidente del Consiglio “al fine di riportare nell’alveo delle norme il Ministro della Giustizia, l’Avvocato Alfonso Bonafede”.

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