La proposta del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi di obbligare tutti i lavoratori dipendenti dalle imprese ad avere il green pass per poter accedere in azienda sta facendo discutere sia la politica che il mondo sindacale con il risultato che nessuna decisione, per il momento, verrà presa. Lo dichiara Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa in merito alla proposta del Presidente di Confindustria di rendere obbligatorio il Vaccino per i dipendenti delle imprese italiane. “Anche all’interno del mondo imprenditoriale – continua Prudenzano – ci sono posizioni contrarie alla proposta del Presidente Bonomi e, neanche a dirlo, anche CGIL, CISL e UIL, spalleggiati dal Ministro Orlando da una parte e dal Segretario delle Lega Salvini dall’altra, si schierano contro una decisione che potrebbe, il condizionale è d’obbligo, avere forme di incostituzionalità dovute alle libertà di cura e al fatto che attualmente i vaccini in circolazione sono ancora tutti in fase sperimentale considerato che il cittadino che si inocula un qualsiasi vaccino cosiddetto anti-covid deve firmare un modulo di consenso informato che   sostanzialmente libera le case farmaceutiche dall’assunzione di ogni responsabilità in caso di danni. Chiarito quanto sopra si potrebbe essere d’accordo con il Presidente Bonomi se la comunità scientifica dichiarasse con chiarezza che il vaccino anti-covid è uscito dalla sperimentazione ed è completamente fruibile da tutti i cittadini ed in totale sicurezza. Inoltre il regolamento (UE) 2021/953 del 14 giugno 2021, introduttivo del green pass, stabilisce espressamente che possano essere imposte alcune limitazioni per motivi di sanità pubblica ma che è necessario evitare la discriminazione di coloro che non sono vaccinati. In buona sostanza l’Europa afferma esplicitamente che “il regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati”.

Confintesa ritiene che la potestà di imporre limitazioni, vaccino e green pass, debba essere prerogativa unica ed esclusiva del Governo e del Parlamento che, invece, pilatescamente se ne stanno lavando le mani arrampicandosi sugli specchi ma imponendo, di fatto, limitazioni alla libera circolazione dei cittadini. Anche la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che è persona estremamente preparata e affidabile faccia sentire la sua voce richiamando la sentenza n°5/2018  della Corte Costituzionale, da lei stessa redatta quando era componente della Consulta, che in tema di vaccini obbligatori, specificava che solo lo Stato può imporre la vaccinazione a condizione che non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvi i rischi tollerabili e a condizione che sia prevista comunque una indennità in favore del danneggiato. Il Governo – conclude Prudenzano – si faccia coraggio ed imponga alle case farmaceutiche il rispetto delle norme europee e delle sentenze della Consulta.  Sembra invece che si vada incontro ad un altro modello che è quello simile all’avviso comune ovvero ad una raccomandazione ai lavoratori a vaccinarsi e alle imprese a non licenziare coloro che rifiutano la vaccinazione.  Abbiamo visto con gli avvisi comuni sui licenziamenti come è andata a finire…Viva l’Italia”.

 

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