“Confintesa non può ignorare le recenti dichiarazioni del Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, che, da un lato, invoca a gran voce l'introduzione di un salario minimo di 9 euro l'ora (a patto che i contratti validi siano solo quelli sottoscritti da alcuni sindacati) e, dall'altro, firma contratti nazionali con retribuzioni che non arrivano nemmeno a 5 euro l'ora. Un atteggiamento che manifesta non solo incoerenza, ma anche un distacco preoccupante dalla realtà delle esigenze dei lavoratori”.

Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in relazione alle recenti dichiarazioni contraddittorie del Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini sui contratti pirata che prevedono salari al di sotto dei 9 euro.

“Da un primo esame – continua Prudenzano - sono ben 22 i contratti sottoscritti dalla CGIL con retribuzioni orarie inferiori ai 9 euro tanto esaltati da Landini. Fra questi, il contratto nazionale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, rinnovato lo scorso 30 maggio, prevede una retribuzione di circa 5 euro l'ora.

Confintesa non può che biasimare il comportamento di un sindacato che si presenta come paladino dei diritti dei lavoratori adotti pratiche contrattuali così lontane dalle esigenze di chi rappresenta.

Confintesa denuncia anche il tentativo di riformare il sistema di rappresentatività andando contro i principi Costituzionali della libera scelta dei lavoratori e con il tentativo di  implementare l’attuale sistema di oligopolio sindacale, soprattutto tra le aziende a partecipazione statale, con la complicità di associazioni datoriali a cui fanno comodo i contratti che prevedono 5 euro l’ora.

Confintesa fa presente che ha siglato il contratto dei dipendenti da imprese di vigilanza privati  con una paga minima di 9 euro. Nonostante ciò, la CGIL continua a definire i contratti siglati da altre sigle che non siano quelle della triplice come contratti pirata. Ma alla luce dei fatti, chi è il pirata?

Confintesa, – conclude Prudenzano - invita, quindi, Landini e la CGIL a riconsiderare le loro posizioni e pratiche contrattuali. I lavoratori hanno bisogno di rappresentanza libera e concreta, non di dichiarazioni contraddittorie e di decisioni che li penalizzano ogni giorno. È necessario che l’istituzione Sindacato, per recuperare credibilità, sia coerente e agisca con responsabilità, prendendo decisioni in linea con le reali esigenze dei lavoratori, senza lasciare spazio a ipocrisie.

Confintesa resta al fianco dei lavoratori, promuovendo contratti equi e risposte concrete, lontane da teatrini e dichiarazioni vuote”.

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