In un momento di forte incertezza per il futuro dell'industria automobilistica italiana, Confintesa denuncia una situazione ingiusta e insostenibile. Mentre i soci della Stellantis si apprestano a godere di profitti record, i lavoratori degli stabilimenti ex Fiat rischiano di rimanere senza lavoro a causa della possibile chiusura degli impianti in Italia preconizzata dalle migliaia di dipendenti Stellantis che sono attualmente in cassa integrazione e dal fatto che già da molti mesi Stellantis ha ridotto o azzerato le commesse alle imprese fornitrici di sedili, tettucci, filtri dell’aria, filtri dell’olio e centinaia di altri componenti”.

 Lo dichiara Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa in merito alla poca chiarezza sul mantenimento degli stabilimenti Stellantis in Italia.

 “Con quasi 5 miliardi di euro di profitti da dividere – continua Prudenzano  - i soci della Stellantis sembrano godere di un periodo di prosperità senza precedenti. Tuttavia, questo successo finanziario non può e non deve essere ottenuto a spese dei lavoratori italiani che hanno dedicato anni di impegno e sacrificio all'azienda.

 È inaccettabile che mentre i soci si arricchiscono, i lavoratori vivano nell'incertezza e nel timore per il proprio futuro occupazionale. Le famiglie dipendono da questi posti di lavoro per garantire un reddito dignitoso e la stabilità economica, e il rischio di disoccupazione getta un'ombra cupa sulle loro vite.

 Confintesa esorta la Stellantis e soprattutto la famiglia Agnelli a farsi carico delle  responsabilità per il loro ruolo nell'economia italiana e a garantire che i lavoratori non siano sacrificati sull'altare del profitto.

Chiediamo – conclude Prudenzano - un impegno concreto anche del Governo per preservare i posti di lavoro e impedire l’ulteriore fuga di un’impresa che ha fatto la storia dell’Italia.

 La priorità deve essere data alla salvaguardia dei posti di lavoro e al benessere dei dipendenti, non alla mera massimizzazione dei profitti.

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