In questo momento di incertezza strutturale, se Lei fa intendere che i dipendenti Dell’Agenzia delle Entrate mettono le mani nelle tasche degli italiani per recuperare risorse e finanziarsi i loro stipendi, non può pensare che questo resti senza conseguenze”. Inizia così la lettera che Claudia Ratti, Segretario Generale di Confintesa FP, ha inviato al Ministro dell’Interno e vice premier Matteo Salvini dopo le dichiarazioni del leader leghista fatte in un comizio a Foligno in cui Salvini ha dimostrato di non conoscere le dinamiche contrattuali del Pubblico Impiego confondendo i bonus con quello che è il salario accessorio.

 La Ratti prosegue nella sua lettera invitando il Ministro dell’Interno a studiare  ”la distribuzione del salario accessorio ed  i criteri ad esso relativi provengono dalla  “Contrattazione Sindacale, dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro” (la cui titolarità è in capo al Ministero della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno) e dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo” (CCNI) che viene trattato a livello nazionale dagli Enti e Ministeri la cui titolarità è, ovviamente, distribuita tra i vari Dicasteri.

In particolare la frase del Ministro che ha testualmente detto che non vorrebbe “che qualcuno portasse a casa lo stipendio sulla pelle degli altri” è risultata offensiva nei confronti dei dipendenti delle Agenzie delle Entrate. A questa pesante affermazione del Ministro, la Ratti conclude scrivendo: “La invitiamo ad una maggiore cautela nelle Sue esternazioni contro i dipendenti che tutti i giorni con abnegazione e sacrificio, in una Pubblica Amministrazione, aimè poco meritocratica e selettiva, ad una maggiore attenzione proprio verso i “Suoi” lavoratori, che non sono solo le meritorie Forze di Polizia, ma anche tutta la tecnostruttura ed il personale “civile” del Ministero degli Interni, di cui Lei è titolare diretto e che non ha, ad oggi, mai incontrato”.

 

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