La scelta fatta, nell’ambito della riforma del mercato del lavoro  denominata Job Act nel 2015, di scorporare alcune competenze del Ministero del Lavoro e dell’Isfol accorpandole all’interno di una nuova struttura denominata ANPAL, si è dimostrata fallimentare e ora bene ha fatto il Governo, su indicazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ad attivare la procedura di scioglimento di questa struttura e riportare le competenze che erano gestite da Anpal presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Social anche in previsione di una più corretta gestione del PNRR”.

Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in merito alla scelta del Ministro del Lavoro e delle politiche Sociali di abolire l’ANPAL e riportare tutte le sue competenze presso il Ministero del Lavoro

“Il compito dell’ANPAL – continua Prudenzano – doveva essere quello di coordinare la “Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro”, formata dalle strutture regionali specifiche, dall’INPS, dall’INAIL, dai soggetti privati autorizzati all’attività di intermediazione, dai fondi interprofessionali, dall’ISFOL, dalle Camere di Commercio, dalle Università e dagli Istituti di scuola secondaria di 2° grado. Ebbene poco o niente è stato fatto in questi 8 anni soprattutto in termini di politiche attive del lavoro e di messa in rete dei servizi per l’impiego o di coordinamento di tutte quelle strutture e Istituzioni cui è demandato il compito di offrire servizi per l’occupazione ai cittadini che perdono il posto di lavoro e a imprese che cercano particolari professionalità e offrono possibilità di impiego.

Sappiamo che i tempi di attuazione non saranno velocissimi ma l’importante è aver capito che l’ANPAL non è stata in grado di fornire i servizi che la legge richiedeva.

Se possiamo dare un suggerimento al Ministro Calderone la invitiamo a riconsiderare e rivalutare anche la posizione dell’INAPP che ha sostituito l’ISFOL, Istituto che per oltre 40 anni ha monitorato e valutato tutte le attività formative e gestito le risorse del Fondo Sociale Europeo in modo ineccepibile dando lustro in Europa alla capacità dell’Italia di spendere tutte e bene le risorse messe a disposizione dalla Commissione Europea.

Su queste tematiche – conclude Prudenzano – sarà utile il confronto e il coinvolgimento delle parti sociali per riattivare una vera rete formativa che, d’intesa con le Regioni, sia in grado di rispondere alle esigenze formative del territorio, armonizzare interventi di alternanza scuola lavoro con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e studiare anche una forma concreta di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Confintesa in attesa di conoscere i testi definitivi di questa riforma si dichiara fin d’ora disponibile ad un confronto costruttivo con il Ministro Calderone”.

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