Il lupo perde il pelo ma non il vizio…di dire il contrario di ciò che il Popolo ha già deciso.

Infatti il Senatore Matteo Renzi torna alla carica con la proposta di abolizione del Cnel, proposta già bocciata dal popolo, insieme a tutto il pacchetto di riforme Istituzionali proposte nel 2016 dal Governo presieduto proprio dal capo di Italia Viva”.

 

Lo dichiara il Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa, in merito alla proposta di legge presentata dal Senatore Matteo Renzi per riproporre l’abolizione del CNEL accompagnandola anche da una raccolta di firme.

Evidentemente – continua Prudenzano – al Presidente Renzi non è bastata la batosta presa nel 2016 quando dalle urne uscì la bocciatura del popolo sulla riforma Costituzionale proposta dal Governo da lui presieduto, così come il Senatore Renzi fa finta di non conoscere il fallimento di altre proposte simili e rincara la dose cercando alleati su questo fronte.

Il CNEL è ormai un ossessione per il Presidente di Italia Viva che insiste a far credere agli italiani che il CNEL costa troppo evitando di dire che sia il Presidente che i Consiglieri del CNEL svolgono le loro mansioni gratuitamente.

I nostri Padri Costituenti vollero che il CNEL fosse messo in Costituzione proprio per dare valore al ruolo che le categorie produttive dovevano avere nel nostro Paese.”

 

Il Cnel, come recita testualmente la nostra Costituzione, “E’ organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l’iniziativa legislativa  e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge. Forse – aggiunge Prudenzano –  sarebbe il caso di attuare pienamente questo articolo della Costituzione invece di chiederne l’abolizione. Su questo fronte siamo d’accordo con le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, al termine degli incontri con i sindacati, ha dichiarato di voler “investire il CNEL di un ruolo più attivo”.

Confintesa – conclude Prudenzano –  proprio nel momento in cui la Presidenza del Consiglio, su proposta della Ministra del Lavoro Marina Calderone, ha voluto giustamente allargare la rappresentanza delle parti sociali all’interno dell’Assemblea del CNEL, chiede al Governo di dare seguito alle parole della Presidente Meloni e valorizzare il luogo naturale dove può avvenire un corretto confronto con tutte le forze produttive della Nazione.

Il Senatore Renzi se ne faccia una ragione: questa si chiama democrazia”.

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