Confintesa F.P. chiede al Ministro della Pubblica Amministrazione di far applicare le norme vigenti, alcuni delle quali sono disattese, prima di parlare di riforma della macchina organizzativa dello Stato”.

 

Lo dichiara Claudia Ratti, Segretario Generale di Confintesa F.P. in merito alla mancata applicazione di norme contrattuali che non vengono poste in evidenza da una dirigenza che deve essere responsabilizzata e che fino ad oggi ha risposto a logiche superate anche da quei pochi rinnovi contrattuali che si sono avuti.  

 

Confintesa F.P.continua Claudia Ratti –  segue con interesse e rispetto l’azione del Ministro della Pubblica Amministrazione, Onorevole Paolo Zangrillo, che deve cercare di porre rimedio ad anni di mancata attenzione, da parte dei Governi che si sono succeduti, nei confronti del lavoro svolto dai pubblici dipendenti colpevoli solo, per un luogo comune, di avere uno stipendio fisso e di essere dei fannulloni.

Confintesa F.P. fa presente al Ministro Zangrillo che il contratto dei dipendenti delle Funzioni Centrali, siglato nel 2018, ha concesso aumenti salariali di poco superiori al 4% a fronte di un’inflazione, nel 2022, pari al 12 % che di certo non ha fatto recuperare quanto perso in termini di potere reale dei dipendenti pubblici negli ultimi quindici anni a causa del blocco della contrattazione.

 

Inoltre – conclude la sindacalista –  è necessario “sostituire alla logica del controllo la logica dei risultati” . Questo è quello che ci si augura perché occorre sfatare l’equivalenza concettuale dipendenti pubblici=fannulloni, quei lavoratori pubblici sono gli stessi che hanno dimostrato, come dichiarato dal Presidente Draghi: “capacità di resilienza e di adattamento grazie a un impegno diffuso nel lavoro a distanza e a un uso intelligente delle tecnologie a sua disposizione”.

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