Il Ministro della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, ha siglato un protocollo con alcune Organizzazioni sindacali “per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19”. Fin qui nulla di strano se non per il fatto che la Ministra Dadone, contravvenendo a alla normativa di Legge che  regola le relazioni sindacali nel settore del pubblico impiego, ha ritenuto di sottoscrivere tale protocollo solo con CGIL CISL e UIL ignorando volutamente che la sicurezza dei dipendenti pubblici è materia espressamente oggetto di contrattazione così come previsto dall art.7 comma 6 CCNL 12/2/2018 comparto Funzioni Centrali, ai sensi del quale: “Sono oggetto di contrattazione integrativa nazionale o di sede unica” lett. k) “le misure concernenti la salute e sicurezza sul lavoro”.

“La ministra Dadone  chiamando solo CGIL CISL e UIL ha calpestato il dettato legislativo che la obbliga a trattare, su materie espressamente  previste dal CCNL, con tutte le sigle che l’ARAN (Agenzia della Presidenza del Consiglio) ha dichiarato, su dati certi e provati dalle deleghe sindacali e dalle elezioni delle RSU nei vari comparti del pubblico impiego, Organizzazioni Maggiormente Rappresentative.” Lo scrive Claudia Ratti, Segretaria Generale di Confintesa FP, nella lettera inviata alla Ministra della FP Fabiana Dadone in ordine al grave atto discriminatorio da lei messo in atto con la firma del protocollo.  

Evidentemente – continua la sindacalista – la grillina Dadone si sta allineando con la logica di chi nel Governo vorrebbe, con la scusante del Covid-19, ridurre tutte le libertà individuali con app. telefoniche o braccialetti modello detenuti in libertà vigilata. Si comincia dall’ignorare la democrazia sindacale per poi andare oltre. Confintesa FP – continua Claudia Ratti – denuncia tale antidemocratico comportamento e chiede alla Ministra Dadone di riflettere e chiamare tutte e sette le organizzazioni sindacali che, secondo l’ARAN, risultano maggiormente rappresentative sulle Funzioni Centrali del P.I. Claudia Ratti conclude domandando alla Ministra Dadone “Ma il Movimento che Lei rappresenta non era quel soggetto che avrebbe voluto cambiare il mondo e non appiattirsi su logiche partitiche clientelari degne della prima Repubblica? Confintesa FP attende una risposta…possibilmente nel rispetto della democrazia sindacale”.

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