“Tra le poche cose buone che ha fatto il precedente governo indubbiamente quota 100 rappresenta una di queste e abolirla penalizzerebbe solo i lavoratori riportandoci ai fasti della Legge Fornero” Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in ordine alle indiscrezioni che parlano di tentativi di cancellazione della norma che prevede pensionamento con 38 anni di contributi e 62 di età. “I nostalgici della Professoressa Elsa Fornero stanno cercando di riproporre quello schema che gettò nella disperazione 350 mila famiglie creando la categoria degli esodati alcuni dei quali non hanno retto psicologicamente e si sono tolti la vita. Toccare quota 100 – continua Prudenzano – in corso di attuazione sarebbe come cambiare le regole del gioco durante una partita solo perché chi perde non ci vuole stare.

Confintesa, con tutte le riserve che a suo tempo ha espresso, ritiene invece che la possibilità di poter usufruire della pensione dopo il raggiungimento dei 62 anni di età, debba essere non un fatto provvisorio ma strutturale applicando anche alcuni correttivi. Allo stesso modo è necessario dar corso ad un congruo turn over per recuperare i posti lasciati vacanti e favorire l’occupazione giovanile. A questi nostalgici dell’era Monti/Fornero – conclude Prudenzano – ricordiamo che è ora di finirla di scaricare sui lavoratori e sui pensionati l’incapacità politica di recuperare risorse, magari con una seria e reale lotta all’evasione fiscale, evitando così di affidarsi alla solita e scontata logica dell’annuncio che premia i furbi e penalizza gli onesti”      

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