“Confintesa Sanità esprime forte preoccupazione e totale contrarietà rispetto alla recente decisione della Regione Lombardia di attivare collaborazioni internazionali per reclutare infermieri provenienti dall’Uzbekistan, con l’obiettivo di colmare le gravi carenze di personale nelle strutture sanitarie regionali”.
Lo scrive Alessio Minadeo Vice Segretario Generale di Confintesa Sanità in una lettera inviata al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana
“La scelta della Regione Lombardia – continua Minadeo - dietro la facciata dell’urgenza, nasconde l’ennesimo tentativo di tamponare un problema strutturale con soluzioni di breve periodo, senza affrontare le vere cause della fuga di professionisti dal nostro sistema sanitario: stipendi inadeguati, carichi di lavoro insostenibili e totale mancanza di riconoscimento professionale.
Siamo vicini alle preoccupazioni dei cittadini, ma ancor più a quelle degli infermieri che, dopo aver affrontato una pandemia mondiale, oggi si vedono rimpiazzati da personale straniero reclutato come “mercenario della salute”.
Pensare che corsi di lingua e tutor possano garantire sicurezza e qualità è un’illusione: la sanità pubblica non può diventare un esperimento sociale.
Il messaggio che arriva da questa scelta - conclude Minadeo - è grave: la professione infermieristica non viene più valorizzata e rischia di diventare un mestiere “che gli italiani non vogliono più fare”.
Chiediamo al Presidente Fontana di fermare questa deriva e aprire un confronto vero con le parti sociali: solo investendo su formazione, salari e benessere dei nostri infermieri si potrà curare un sistema ormai malato di disattenzione politica”.
