“Non vogliamo, come si dice nel detto popolare, metterci il cappello prima della tigna ma le voci che corrono sui contenuti della Legge di bilancio 2024 metterebbero, il condizionale è d’obbligo, in discussione il diritto alla pensione azzerando la parte retributiva e applicando il sistema contributivo per alcune categorie di lavoratori del pubblico impiego che hanno cominciato a lavorare prima del 1995. Se fosse vero Confintesa sarebbe nettamente contraria”

Lo dichiara Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa in merito alla notizia circolata sulla stampa di eventuali tagli alle pensioni di circa 300 mila dipendenti pubblici.

Vogliamo sperare – continua Prudenzano – che nel Governo ci si renda conto che non è possibile toccare diritti acquisiti e intervenire su eventuali tagli partendo dal pregresso.

Inoltre questo taglio sarebbe più penalizzante di quello che toccherebbe a chi deciderà di andare in pensione con quota 104.

Confintesa – conclude Prudenzano – se ci fosse questa norma vessatoria, con la massima chiarezza con cui ha accolto favorevolmente altri provvedimenti della legge di bilancio come il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie, si dichiara fin da ora contraria ad un provvedimento che penalizzerebbero alcune categorie del pubblico impiego

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