Il mondo della rappresentanza sindacale in Italia sta attraversando una profonda crisi di identità, segnata da una crescente polarizzazione. Si assiste sempre più spesso a una dinamica in cui le grandi Organizzazioni sindacali tendono a posizionarsi come attori politici, oscillando tra un'opposizione frontale e una collaborazione quasi organica con il governo di turno. Questa deriva rischia di trasformare il sindacato da "corpo intermedio", espressione autonoma della società civile, a cinghia di trasmissione di strategie politiche, indebolendo la sua funzione primaria: la contrattazione per la tutela concreta dei lavoratori.

In questo scenario, segnato da una sfiducia crescente e da una sensazione di distanza tra i vertici sindacali e la base, emerge con forza la specificità del modello proposto da Confintesa. La visione portata avanti dal Segretario Generale Francesco Prudenzano non si pone come una posizione di mediazione tra i poli esistenti, ma come una via radicalmente diversa, fondata su principi di autonomia, costruzione e pragmatismo.

  1. L'Indipendenza come Valore Fondante: Il Rifiuto del "Sindacato-Partito"

La tendenza più evidente nel sindacalismo contemporaneo è la sua forte politicizzazione. Le scelte strategiche, le dichiarazioni pubbliche e le mobilitazioni sembrano spesso più legate all'alternanza dei governi che alle reali necessità dei lavoratori. Questo porta alla creazione di fatto di "sindacati-partito", entità che confondono la rappresentanza degli interessi specifici con un progetto di egemonia politica o di opposizione a prescindere.
Confintesa nasce da un netto rifiuto di questo schema. Il suo paradigma si fonda su un'indipendenza e un'apartiticità non tattiche, ma statutarie e filosofiche. L'obiettivo dichiarato è servire il "bene comune", non gli interessi di una fazione politica. Questo si traduce in una capacità di giudizio libero, che permette di valutare i provvedimenti del governo "nel merito", sostenendo ciò che è utile ai lavoratori e criticando ciò che è dannoso, indipendentemente dal colore politico dell'esecutivo. Laddove altri scelgono lo scontro o l'allineamento, Confintesa sceglie la via dell'autonomia per mantenere la sua credibilità e la sua funzione di rappresentanza autentica.

  1. Oltre la Logica dello Scontro: Il Paradigma Costruttivo della "Generatività"

Una conseguenza diretta della politicizzazione è l'impoverimento della contrattazione. Quando l'arena principale diventa quella politica, il dialogo sociale rischia di essere sacrificato sull'altare della protesta o, al contrario, di un consenso acritico.
A questa logora dialettica, Confintesa contrappone il suo concetto chiave: la generatività. Essere un sindacato generativo significa porsi l'obiettivo primario di creare valore condiviso, non di gestire o distribuire l'esistente. Significa privilegiare la proposta sulla denuncia, la soluzione sul conflitto fine a sé stesso, la costruzione di legami sulla logica della divisione. Un sindacato generativo non si limita a difendere, ma è capace di creare il nuovo, promuovendo ambienti di lavoro dove si cresce umanamente e professionalmente, e avanzando proposte che mirano a uno sviluppo sostenibile e a una maggiore coesione sociale.

  1. La Difesa dei "Corpi Intermedi" e il Modello dell'Organismo Vivo

La crisi della rappresentanza è anche una crisi dei "corpi intermedi", schiacciati tra un sistema della rappresentanza del lavoro bloccato per assenza di regole a 70 anni fa, uno Stato sempre più pervasivo e un mercato sempre più individualista. Quando i sindacati si trasformano in attori politici, perdono la loro funzione essenziale di "società di mezzo", autonoma e radicata nel tessuto sociale.
Il modello di Confintesa come "organismo vivo" è la risposta a questa crisi. Non una macchina burocratica o un apparato di potere, ma una comunità di persone fondata su partecipazione reale, fiducia e responsabilità. L'insistenza sulla formazione di una classe dirigente competente e consapevole, sulla trasparenza (testimoniata dall'adozione volontaria del codice 231/01) e su una struttura flessibile e orizzontale, mira a ricostruire dal basso quel tessuto di fiducia e partecipazione che la politicizzazione dall'alto sta erodendo.

  1. Una Risposta alla Complessità del Lavoro Moderno

Le grandi sfide del nostro tempo – la transizione digitale, la precarietà, l'emergere di nuove professioni non standardizzate come quelle del "popolo delle partite IVA" – non possono essere affrontate con le ricette ideologiche del Novecento. Richiedono pragmatismo, competenza e la capacità di negoziare soluzioni su misura, "aderendo alle pieghe della società".
L'approccio post-ideologico di Confintesa è particolarmente adatto a questo contesto. Essendo libera da vincoli politici, può concentrarsi sulla ricerca di soluzioni concrete, come dimostra la sua posizione favorevole a un salario dignitoso basato sull'Art. 36 della Costituzione, o le sue battaglie per una piena attuazione dell'Art. 39 per dare certezza giuridica ai contratti e libertà di scelta ai lavoratori. Questo approccio permette di affrontare la complessità del lavoro moderno non con slogan, ma con strumenti concreti, proponendo un modello di sindacato che non si limita a rappresentare il lavoro che c'è, ma che si impegna a dare forma e tutele al lavoro che verrà.

In sintesi, mentre il panorama sindacale italiano rischia di cristallizzarsi in una sterile contrapposizione politica, Confintesa si propone come un laboratorio per il futuro della rappresentanza. La sua "via" non è un percorso di comoda neutralità, ma una scelta esigente di autonomia, costruzione e responsabilità, per restituire al sindacato la sua vocazione più autentica: essere un motore di progresso sociale ed economico per l'intera nazione.

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