“Confintesa non parteciperà allo sciopero generale indetto da CGIL e USB”.
Lo dichiara il Segretario Generale di Confintesa, Francesco Prudenzano.
“Si tratta di una mobilitazione che mira esclusivamente a danneggiare i cittadini italiani – continua Prudenzano - senza apportare alcuna soluzione concreta al drammatico conflitto in atto nella Striscia di Gaza.
Confintesa ha fatto una scelta di responsabilità civile, simbolica ma chiara: ha riconosciuto simbolicamente lo Stato di Palestina e confida nell'azione diplomatica che il Governo italiano sta conducendo a livello internazionale. Riteniamo che la diplomazia e il dialogo siano le uniche strade percorribili per fermare il massacro e garantire aiuti umanitari immediati alla popolazione civile,
Il sindacato – aggiunge Prudenzano - si riconosce nelle parole espresse dal Presidente della Repubblica, che ha richiamato tutti a un maggiore senso di responsabilità. Parole importanti, purtroppo inascoltate da chi preferisce arroccarsi su posizioni ideologiche, piuttosto che operare concretamente per l'invio di aiuti umanitari e l'interruzione delle violenze.
Se davvero si fosse voluto aiutare il popolo palestinese — conclude il Segretario di Confintesa — si sarebbe accolta con serietà la proposta di mediazione del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, che ha offerto la propria disponibilità per favorire un cessate il fuoco e la sicura consegna dei beni umanitari alla popolazione che sta vivendo il dramma di un genocidio. Invece, si è scelto lo sciopero: uno strumento che, in questo caso, rischia solo di diventare una speculazione politica, di cui i cittadini italiani non possono e non devono essere complici”.
