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RAPPRESENTANZA SINDACALE: IL CNEL CERTIFICA IL MONOPOLIO, NOI LOTTIAMO PER LA LIBERTÀ

Una recente relazione del CNEL sulla contrattazione collettiva, ripresa da importanti testate come "Il Sole 24 Ore", arriva a una conclusione tanto semplice quanto pericolosa: la frammentazione dei contratti in Italia sarebbe solo "di facciata", perché 99 accordi coprono la quasi totalità dei lavoratori.

Questa non è un'analisi. È la fotografia di un sistema malato, la certificazione di un monopolio che da anni denunciamo.
I numeri del CNEL non misurano un libero consenso, ma descrivono l'effetto di un mercato della rappresentanza sindacale strutturalmente bloccato e protetto, dove la libertà di scelta dei lavoratori e delle aziende è sistematicamente negata.

Il "Paradosso di Willy Wonka": la trappola che blocca la democrazia
Confintesa vive ogni giorno le conseguenze di questo sistema. Grandi aziende, a partire da quelle di Stato come Poste Italiane, RAI, Ferrovie dello Stato ed ENAV, pur Avendo Confintesa sottoscritto gli accordi per la misurazione della rappresentatività sindacale, ci negano la possibilità di attivare la trattenuta sindacale in busta paga. La loro giustificazione? Non siamo firmatari dei CCNL principali.
È un paradosso insormontabile, che abbiamo definito "il Paradosso di Willy Wonka": Non puoi vendere cioccolato se non hai un negozio, e non puoi avere un negozio se non vendi cioccolato.
Tradotto: per firmare i contratti e contare, un sindacato deve avere iscritti. Ma per avere iscritti, le aziende devono concedere la trattenuta in busta paga, cosa che fanno solo se hai già firmato il contratto. È un circolo vizioso studiato a tavolino per escludere ogni forma di competizione.

I "Contratti Minori"? Soffocati alla nascita, non "irrilevanti"
La relazione del CNEL bolla come "irrilevanti" i contratti firmati da sigle come la nostra con altre associazioni datoriali, perché hanno una diffusione minima. Ma come può un contratto, seppur valido e innovativo, diffondersi se viene boicottato alla fonte?
La scarsa applicazione non è un fallimento del così detto mercato della rappresentanza del lavoro. È la prova che il mercato non esiste. È la certificazione di un'arena non contendibile, dove le regole del gioco, fondate su definizioni oniriche come la "maggiore rappresentatività comparata", impediscono a nuove forze di emergere.

L'allarme: il CNEL vuole cristallizzare il monopolio
Questa relazione non è un esercizio accademico. È la giustificazione per una modifica dei regolamenti dell'Archivio CCNL che mira a creare una gerarchia di fatto tra sindacati "di serie A" e "di serie B". Si vuole formalizzare una discriminazione, rendendo impossibile la vita a chiunque sfidi lo status quo.
Questo immobilismo rende l'intero movimento sindacale e datoriale sempre meno rilevante e sempre più marginale.

La nostra proposta: una soluzione semplice per una vera democrazia libera
Mentre il settore privato resta bloccato in logiche da Prima Repubblica, il pubblico impiego ha risolto questo problema 30 anni fa con una legge (D.lgs. 29/93). La soluzione è chiara e la chiediamo con forza:

  1. Un intervento legislativo immediato che garantisca a tutte le organizzazioni sindacali il diritto automatico alla trattenuta sindacale.
  2. Candidare il CNEL a sede naturale e imparziale per le trattative, definendo regole di "par condicio" che misurino il reale consenso dei lavoratori e non i privilegi precostituiti.

Questa non è una battaglia per Confintesa. È una battaglia per la libertà di ogni singolo lavoratore e azienda di scegliere da chi farsi rappresentare.
Perché "diversi" non basta. Serve essere necessari. E la necessità si misura sulla capacità di risolvere problemi e aprire strade, non su quella di mantenere posizioni di rendita.

Noi continuiamo a lottare per un sindacato che genera valore e per un'Italia dove il lavoro sia davvero libero.

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