Il nuovo rapporto “Employment Outlook 2025” dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) conferma, ancora una volta, la grave situazione dei salari reali in Italia. Secondo i dati, infatti, dal 2021 ad oggi i salari reali italiani sono diminuiti del 7,5%, il calo più significativo tra tutte le principali economie dell’area Ocse.
Nonostante una crescita media annuale del 2,5% nei primi mesi del 2025 in 37 Paesi Ocse, l’Italia resta fanalino di coda, insieme a pochi altri Paesi come Danimarca, Finlandia, Svezia e Spagna, che vedono salari reali ancora sotto la soglia del +3% rispetto al 2015. L’Ocse sottolinea che, sebbene nel nostro Paese vi sia stato un “aumento relativamente solido nell’ultimo anno” – favorito anche dai rinnovi contrattuali – questi incrementi non sono riusciti a compensare la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione.
“Il dato è allarmante e non sorprende – ha dichiarato Francesco Prudenzano il Segretario Generale di Confintesa - I salari reali italiani registrano una discesa costante da oltre 25 anni, che oggi raggiunge un livello drammatico. Il calo del 7,5% in soli quattro anni rappresenta una ferita profonda per il potere d’acquisto dei lavoratori e per la capacità di consumo delle famiglie italiane.
Serve una risposta urgente e concreta – continua Prudenzano - da parte del Governo e delle parti sociali per invertire questa tendenza, a partire da politiche salariali efficaci e da un piano di rilancio della contrattazione collettiva”.
Confintesa – conclude Prudenzano - ribadisce la necessità di investire sul lavoro e sulla valorizzazione del reddito da lavoro come leva centrale per la crescita economica e sociale del Paese, e invita. ancora una volta, a un confronto costruttivo e immediato per tutelare il potere d’acquisto e migliorare le condizioni di vita di milioni di lavoratori italiani.
